Continua la lotta al temutissimo Dryocosmus kuriphilus Yatsumatsu, insetto che da qualche anno sta mettendo in ginocchio il comparto castanicolo a livello nazionale. Il protagonista appartenente all’ordine degli Imenotteri, è un cinipide di colore nero (fig.1), particolarmente dannoso per il castagno, originario della Cina ma ormai ampiamente diffuso in Giappone, Corea e Stati Uniti.

 

 

                                                                             Fig. 1 Adulto di Dryocosmus kuriphilus Yatsumatsu

L’insetto è stato segnalato per la prima volta in Italia nel 2002 (prima segnalazione anche per l’Europa) in provincia di Cuneo. In Calabria la prima infezione è stata segnalata nel 2009 in provincia di Reggio Calabria , successivamente in Provincia di Catanzaro nelle aree castanicole di Decollatura, San  Pietro Apostolo, Serrastretta e Gimigliano dove si sono riscontrati danni ingenti; attualmente risulta essere presente in quasi tutte le zone di coltivazione del castagno.
D. kuriphilus attacca unicamente il genere Castanea, la popolazione è costituita di sole femmine partenogenetiche, in grado di deporre fino a 100-150 uova senza accoppiarsi. Compie una sola generazione annua, nei mesi di giugno e luglio. Le femmine appena sfarfallate depongono le uova nelle gemme presenti in quel momento sulla pianta. In ogni gemma possono essere depositate fino a 25-30 uova; dopo circa 40 giorni compaiono i primi stadi larvali, caratterizzati da uno sviluppo molto lento e destinati a trascorrere l’autunno e l’inverno all’interno delle gemme senza che esternamente vi siano sintomi particolari. Alla ripresa vegetativa la presenza delle larve determina una forte reazione nelle gemme, con la formazione delle caratteristiche galle nell’arco di un paio di settimane (fig. 2).

 

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                                                                                              Fig. 2 Galle prodotte dal cinipide

 

Raggiunta la quinta età si ha la trasformazione delle larve in pupe, con la successiva comparsa delle femmine adulte che fuoriescono all’esterno delle galle scavando un breve tunnel. Un forte attacco di quest’insetto può determinare un drastico calo della produzione e una riduzione dello sviluppo vegetativo delle piante, con ripercussioni gravissime sia sull’economia delle popolazioni montane, sia sulla capacità di tutela del territorio dal punto di vista idrogeologico e paesaggistico che da sempre è riconosciuta al Castagno. Al fine di scongiurare tali effetti negativi, attualmente come unico rimedio è previsto l’intervento di lotta biologica, consistente nel lancio dell’antagonista naturale del kuriphilus, ovvero il Torymus Sinesis (fig.3), un insetto in grado di parassitizzare le larve del cinipide.

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Fig. 3 Adulto di Torymus Sinesis

Il GAL Monti Reventino in collaborazione con la BCC del Lametino ,consapevoli che il comparto castanicolo rappresenta un patrimonio ambientale ed una delle più importanti risorse economiche del nostro comprensorio, ha deciso di supportare l’azione dell’Assessorato all’Agricoltura Regionale intervenendo economicamente con un finanziamento, diviso al 50% con la BCC, per consentire una serie di lanci (fig.4) del Torymus Sinesis che hanno coinvolto tutti i comuni del GAL in cui sono presenti produzioni castanicole. Le operazioni di lancio sono state coordinate dal Servizio Fitopatologico della Regione Calabria con i tecnici dell’ARSSA in particolare dalla Dottoressa Scalzo. Il Presidente del GAL Dott. Esposito Francesco e il Dott. Flavio Talarico Presidente della BCC del Lametino hanno espresso la soddisfazione di essere intervenuti per favorire un comparto in forte difficoltà, sottolineando come i due enti che presiedono siano particolarmente sensibili alle problematiche del territorio.

 

foto_lancio_3Fig. 4 Torymus Sinesis

 

 

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