La visita all’Antiquarium di Tiriolo (Via Pitagora – Orario di apertura: lunedì-venerdì 8:00 – 14:00; martedì-giovedì 15:00 – 18:00) consente di ammirare i reperti qui recuperati per le diverse epoche, a partire dai manufatti di età Neolitica e di età Protostorica. La maggior parte del materiale esposto si riferisce però all’insediamento brettio; infatti, la ceramica,
contenitori da trasporto, i corredi di sepoltura, denotano l’importanza del centro che fu molto attivo nei traffici commerciali, ed ebbe un ruolo rilevante durante la II guerra punica, in quanto l’alleanza dei Brettii con i Cartaginesi ricordata dalle fonti è confermata dalla abbondanza di monete puniche rinvenute a Tiriolo. Si può inoltre osservare una copia del noto senatus consultum de Baccanalibus risalente al 186 a.C. rinvenuto qui durante la costruzione di palazzo Cigala nel 1640 (donato a re Carlo III dalla famiglia Cigala nel 1727 e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna). Si tratta di una disposizione del senato romano che vietava le feste ed il culto di Bacco, nell’Ager Teuranus nel caso specifico; ma il provvedimento riguardava Roma e lo Stato, tutto perché come ricorda Tito Livio, il proliferare di pratiche orgiastiche creava seri problemi all’ordine pubblico. Per concludere la visita non mancano oggetti di età romana e medievale. Percorrendo la superstrada dei due Mari si arriva nella città di Lamezia dove è possibile vistare il Museo Archeologico Lametino (Complesso Monumentale del San Domenico – Orario di apertura: mattina 8.30 -12.30; pomeriggio 15.30 -18.00; che raccoglie ed espone gli oggetti di tutto il comprensorio a partire dai choppers di Casella di Maida, alle ceramiche neolitiche di Curingam ai materiali di età classica riferibili alla città di Terina, la cui estensione occupava l’area intorno a S. Eufemia Vetere inglobando anche parte del territorio di Gizzeria dove è stata rinvenuta la pregevole hydria a figure rosse con scene di toiletta e qui esposta. Inoltre si possono vedere i materiali di età romana recuperati nella piana lametina e quelli di età medievale ritrovati negli scavi dell’abbazia benedettina di S. Eufemia Vetere e del castello di Nicastro.

Percorrendo la S.S. 18 si giunge nel comune di Falerna dove si può visitare il parco archeologico di Pian delle Vigne (Località Pian delle Vigne, Associazione Archeologica di Lamezia Terme, tel 0968.411846) sorto attorno ai resti della villa romana di cui è stata messa in luce la pars rustica destinata alla produzione di olio e vino. La villa probabilmente era inserita nei traffici commerciali dell’interno come dimostrano frammenti di anfore con il bollo “pece bruzia”:

Imboccando l’autostrada Salerno- Reggio Calabria (direzione Salerno) che segue il corso del Fiume Savuto probabilmente lungo il percorso dell’antica via Popilia, usciamo allo svincolo Altilia – Grimaldi (a pochi chilometri dell’abitato di Martirano da cui la località è anche facilmente raggiungibile seguendo la S.S. 616 fino allo stesso svincolo di Altilia – Grimaldi) e proseguendo verso Scigliano in località Sant’Angelo, si trova il Ponte romano detto di Annibale. Il ponte, costruito nel periodo della riforma agraria dei Gracchi(131 -121 a.C.), faceva parte della via Popilia importante rete di collegamento tra Reggio e Capua. Esso aveva il compito di collegare la regione dall’interno: dai comuni montani del cosentino fino a Martirano. Realizzato anche con tufo calcareo, ricavato direttamente da una cava a destra del Fiume Savuto, il ponte fu costruito dai romani a secco per resistere meglio e più a lungo negli anni e alle intemperie.